The Double Espresso

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giovedì 5 novembre 2015

Cold hands, warm heart. My Siberia Pt.1

Cold hands, warm heart.
My Siberia Pt.1

Grazie al post di Marta (potete trovarlo qui, siete ancora in tempo! http://thedoubleespresso.blogspot.it/2015/10/marta-vs-russia.html#more) avete già appreso le disavventure e il disagio che ci hanno perseguitato durante il nostro giorno in Russia: dai trasporti poco affidabile al freddo nelle ossa, dal nostro amato/odiato dormitorio fino al nostro locale preferito. Condivido ogni singola parola!

Quello che vi racconterò io in questo post sono impressioni ed emozioni, le mie ovviamente, che spero vi siano utili per conoscere meglio quello che si sa, ma soprattutto quello che non si sa della cara Russia.


Prima di tutto risponderò alle domande che ci sono state fatte ormai miliardi di volte:
- Ma come hai fatto a sopravvivere al freddo?
In Siberia fa freddo, mettiamoci un punto. Ma provate per un inverno il freddo umido irlandese che ti entra nelle ossa e non se ne va più, credetemi dopo amerete quel bel freddo secco, tipico del clima russo, che si può facilmente sopportare se ben coperti.
- Ma perché la Russia? Le persone li sono fredde e antipatiche!
NO, NO, NO. Non negherò le differenze di pensiero realmente esistenti, ma vi prego credetemi: un amico Russo è per tutta la vita. Sono tra le persone più care e disponibili che io abbia mai conosciuto e lo sono per davvero, non è una facciata e non ci sono secondi fini. Perché sembrano allora sempre così seri? Semplicemente perché come a noi è stato insegnato che sorridere ad un estraneo è cortesia a loro è stato insegnato il contrario. Cultura, nulla di più. Che non si dica una parola negativa sulla gentilezza dei Russi in mia presenza, giuro potrei fare del male.

Per quanto riguarda le emozioni provate a contatto con questo paese non posso negare l’impatto sia stato traumatico (di nuovo basta rifarsi al post di Marta!), ma se potessi tornare indietro lo rifarei mille volte, se potessi tornarci ora non me lo farei ripetere. È stato il primo vero distacco dal mio paese, in una cultura così diverse e in un paese tanto lontano. Non poteva andare meglio, la mia mente non solo si è aperta, ha respirato aria nuova (soprattutto al profum di Vodka!) e non si torna mai veramente indietro da un’esperienza del genere.

Non ho ancora menzionato la sua superlativa bellezza! Per questo avremo tempo nel prossimo post, vi basta sapere che ancora oggi molto spesso chiudo gli occhi, respiro una boccata di aria fresca, e  riaprendoli sogno di vedere di nuovo tutto bianco e brillante intorno a me e mi si scalda all’improvviso il cuore.

Thanks to Marta’s post (you can find it here: Http://thedoubleespresso.blogspot.it/2015/10/marta-vs-russia.html#more) you have already found out our misadventures and discomfort in Mother Russia. Our first trip in an old beat-up van, the insane cold, our beloved / hated dorm and our favorite pub. I agree with every single word!

Ok, but now what I will tell you in this post are my impressions and emotions which I hope will be useful to learn more about my beloved Russia.


First of all I will answer some few questions that have been made by now billions of times:
- How did you survive in Siberia? Isn’t f*****g cold there?
Ok, Siberia is cold. But let’s go to Ireland in winter time with the humidity that pass through your clothes until it get to your bones, and you’ll tell me which one is worse! Trust me, if well covered you will survive in Siberia for sure.
- But why Russia? People are not cold and nasty down there!?
NO, NO, and again NO. I won’t deny the cultural differences that actually exist, but please believe me: a Russian friend is forever. They are among the nicest people I have ever met in my life. Why then they seem always so serious? Simply because they have been taught that smile to an unknown person is impolite. Just learn their culture, nothing more.

I cannot deny the impact was traumatic (again read Marta’s post for more info!). But I would come back there right away if I’d have a chance. I left my family for so long for the very first time, and Siberia was that far! But I learned so many things I won’t never forget (especially the taste of good Vodka).


About all its wonders I’ll write next time. I’ll just tell you that sometimes, when I close my eyes I can see that white and sparkling landscape around me and suddenly my heart is warm. 





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